Zibibbo: caratteristiche e abbinamenti
Sontuoso, ricercato e dedicato a chi ama ai sapori dolci, lo zibibbo può essere considerato come un vino antico, che molto si avvicina al liquore per la sua gradazione intensa e il suo sapore mielato. Lo zibibbo deve il suo nome alla parola araba ‘zibib‘ che significa uva passita, uvetta. Il termine si spiega perché questa speciale varietà di uva venne introdotta negli arabi nell’isola siciliana di Pantelleria in tempi antichi, dove tuttora lo zibibbo viene prodotto. Il 95% dei vigneti che si trovano nell’isola producono infatti quest’uva bianca ricercata, che grazie al sole cocente e alla terra fertile e sabbiosa origina un vino liquoroso dal sapore intenso, fruttato all’ennesima potenza e quindi perfetto per gli abbinamenti con i dessert, con il pesce e con i formaggi.
Lo Zibibbo di Pantelleria è un doc dall’alta gradazione alcolica, minimo 10 gradi, con colore giallo mielato e una consistenza liquorosa. Si tratta di un vino dal sapore unico, che presenta un forte retrogusto di mandorle e leggerissimi sentori marini nel suo annuncio al palato. Il vino Zibibbo viene impiegato in purezza, ma anche come vino da taglio per le uve bianche settentrionali che sono di base poco zuccherine. L’uva di zibibbo viene in particolare scelta per completare alcuni uvaggi nelle regioni del Piemonte e del Veneto, al fine di rendere il vino più alcolico e carismatico.
Lo zibibbo va servito freddo, a temperatura fra gli 8 e i 12 gradi, e si presta a svariati abbinamenti in cucina. Chi ama i vini bianchi intensi può abbinare lo zibibbo ai piatti di pesce e ai crostacei in particolare, ma anche ai formaggi. L’abbinamento ideale è però con i dolci, soprattutto con le meravigliose torte siciliane, con i cannoli, i pasticcini di pasta di mandorle e anche la cassata, nonché con le preparazioni al pistacchio di cui sa esaltare con maestria il sapore e il profumo.
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