Il seitan: cos’è e come si cucina
Il seitan è un alimento di origine giapponese ottenuto dalla lavorazione del glutine della farina di frumento. Conosciuto fin dall’antichità, venne preparato per la prima volta dai monaci buddisti. Per il suo altissimo valore proteico e la sua duttilità, il seitan è un alimento molto diffuso nelle diete vegane e vegetariane, dove viene utilizzato come alternativa alla carne.
Il procedimento di preparazione del seitan è molto elaborato. Come prima cosa occorre impastare la farina di frumento con l’acqua per estrarre il glutine che, poi, viene bollito in acqua insaporita con salsa di soia, alga kombu e altri aromi. L’impasto viene poi modellato in panetti, bistecche, salsicce o hamburger.
Ha una consistenza morbida, ma, gommosa e un sapore più delicato rispetto a quello della carne, anche se a determinarne il gusto sono le spezie (aglio, cipolle, erbe aromatiche, zenzero, ecc) che vengono utilizzate durante il processo di preparazione. Ha le stesse calorie della carne rossa (120 ogni 100 grammi), ma, un ridotto contenuto di grassi.
In commercio si può trovare il seitan fresco o già cotto alla piastra, affumicato o affettato, per adattarsi a qualsiasi tipo di esigenza culinaria e di gusto.
Il seitan può essere preparato in molti modi e ben si presta a diverse ricette. Tale versatilità è alla base del successo di questo alimento non solo tra i vegani e i vegetariani. Il seitan, infatti, può essere preparato alla piastra, grigliato, cotto in umido, lessato o fritto. In pratica può essere cucinato in tutti modi in cui si può cucinare la carne, addirittura lo si può tritare e utilizzare per preparare un ottimo ragù vegetariano o come ripieno per dei ravioli.
Il seitan è un alimento precotto, quindi, può essere consumato anche crudo, condito semplicemente con un filo d’olio e un pizzico di sale o aggiunto all’insalata per renderla più gustosa e sostanziosa.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo