La pasta alla gricia è uno dei primi piatti più noti della tradizione culinaria popolare romana.

Le sue origini non sono tutt’oggi ancora molto chiare: secondo alcune persone sono nati ad Amatrice, località ubicata al confine tra Abruzzo e Lazio.

Essa è probabilmente nata dai pastori, i quali erano soliti portare con sè pepe, pecorino, pasta secca e strutto, ingredienti capaci di aiutarli a fronteggiare le lunghe giornate di lavoro trascorse fra i pascoli.

Per quanto riguarda invece il nome Gricia, deriva con elevate possibilità da Gresciano (città sita accanto ad Amatrice) oppure dal gricio, nonché il commerciante di pane e molti altri generi alimentari.

A Roma, il sostantivo griscium si riferiva anche allo spolverino grigio indossato dai maestri fornai per evitare di sporcarsi di farina, tanto che la medesima parola veniva utilizzata con tono dispregiativo per indicare la sciatteria di questi professionisti sotto l’abito.

La gricia viene infine considerata un predecessore dell’amatriciana: le due specialità di differenziano infatti per la presenza di pomodoro, iniziato a utilizzare nell’Ottocento.

Ma qual è la ricetta? Scopriamolo insieme!

Ricetta tradizionale

Ingredienti per quattro persone:

– quattro etti di spaghetti oppure bucatini

– pecorino romano grattugiato quanto basta

– sale quanto basta

– 250 grammi di guanciale

– olio extra vergine d’oliva quanto basta

– pepe macinato fresco quanto basta

Procedimento

1. Portare a ebollizione abbondante acqua salata con due prese di sale per far cuocere la pasta secondo le tempistiche indicate sulla confezione.

2. Mentre gli spaghetti cuociono, cominciare a tagliare il guanciale a strisce lunghe e sottili.

3. Far rosolare il guanciale in una padella insieme a un filo d’olio extra vergine d’oliva fino a quando la parte grassa non comincia a diventare trasparente.

Per ottenere un risultato di successo saranno necessari circa dieci minuti.

Al fine di non far bruciare oppure attaccare la carne al fondo del tegame, avere l’accortezza di girarla spesso con l’aiuto di una spatola in legno.

4. Spegnere la fiamma e prestare la massima attenzione a non far seccare il grasso del salume, poiché sarà proprio questo a diventare il condimento della gricia.

Una volta integrato con gli spaghetti, essi si trasformerà infatti in un’irresistibile crema.

5. Quando la pasta sarà cotta, scolarla e versarla all’interno della padella contenente il guanciale e mescolare bene per far integrare al meglio tutti gli ingredienti.

6. Unire il pecorino, un’abbondante macinata di pepe, mescolare con cura e servire subito.

Come conservare la pasta alla gricia

Non è possibile conservare a lungo la pasta alla gricia, poiché il grasso del guanciale, una volta solidificato, assume un gusto e una consistenza poco gradevoli.

Qualora dovesse avanzare, conviene collocarla all’interno di un contenitore provvisto di chiusura ermetica e conservare in frigo.

Prima che sia da buttare, è dunque fondamentale consumarla massimo il giorno seguente, magari riscaldandola in forno tradizionale oppure in quello a microonde.

Consigli ed errori da evitare

Al fine di portare in tavola una pasta alla gricia da dieci è lode, è bene adottare i seguenti accorgimenti:

– non salare eccessivamente l’acqua di cottura della pasta, perché pecorino e guanciale sono già molto sapidi;

– far rosolare molto bene il guanciale: la parte magra deve infatti assumere una bella colorazione dorata;

– scolare la pasta molto al dente, in quanto dovrà ultimare la cottura nella padella insieme al guanciale;

– mantecare la pasta con un mestolo abbondante d’acqua di cottura;

– scegliere una tipologia di pasta capace di rilasciare molto amido durante la cottura.