Baccalà fritto
Il baccalà fritto è un piatto povero, ma al contempo molto gustoso, della tradizione italiana. In molte regioni, soprattutto nel meridione, è consumato tradizionalmente la notte di Natale nel cenone della vigilia, che in genere è di “magro” in quanto si preferisce il consumo del pesce. Il baccalà, accostato generalmente ad altri fritti, quali cavolfiore e frittelle in genere, rimane comunque il principe del piatto. Importante la scelta del pesce, in quanto la carne deve avere un colore bianco e non giallastro. Ma attenzione, se troppo bianca è meglio evitare di acquistarlo in quanto potrebbe essere stato trattato con calce per un ammollo più veloce.
Ingredienti
- 8 Pezzi di baccalà
- 300 grammi Farina di semola di grano duro
- 150 grammi Farina di grano tenero
- 300 millilitri Acqua fredda
- 3 grammi Lievito per dolci
- quanto basta Sale
- quanto basta Pepe
- 250 millilitri Olio extravergine di oliva
- 250 millilitri Olio di semi
Presentazione
Preparazione
Come fare Baccalà fritto
1
Una volta acquistato il vostro pesce, conservatelo in ammollo fino al momento dell’utilizzo ed a quel punto tiratelo fuori dall’acqua ed asciugatelo bene dall’umidità in eccesso. Incidete la pelle del pesce praticando dei tagli su di essa in modo che in cottura non si arricci.
2
In una ciotola unite gli ingredienti per la pastella che renderà il vostro baccalà molto croccante. Setacciate le farine, unite il lievito anch’esso setacciato ed infine una macinata di pepe nero.
3
Unite l’acqua e battete velocemente con una frusta in modo da evitare il formarsi di sgradevoli grumi, infine unite il sale. Immergete i pezzetti di pesce nella pastella e fate si che li ricopra per bene, quindi friggeteli in una padella profonda dove avrete messo a scaldare l’olio di semi e l’olio extravergine di oliva.
4
Cuocete il pesce rigirandolo di tanto in tanto per una decina di minuti, in modo che la crosticina diventi dorata e croccante, dopodiché scolatelo e servitelo ben caldo.
Trucchi e consigli
– Se acquistate il pesce qualche giorno prima del suo consumo, conservatelo in acqua leggermente salata premurandovi di cambiarla almeno ogni otto ore.
– La pastella dovrà risultare ben densa e spessa ma non troppo dura, quindi a seconda dell’umidità naturale della farina le dosi di acqua potrebbero cambiare sia in eccesso che in difetto.
– Salate in maniera generosa, ma non troppo abbondante, la pastella in quanto il pesce tenuto in ammollo tende a perdere il proprio sale diventando insipido.
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