Celiachia: sintomi, cura e alimentazione

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I discorsi e gli approfondimenti sulla celiachia sono piuttosto recenti: se ne parla da qualche anno a questa parte e comincia ad esserci maggiore consapevolezza, ma di cosa si tratta esattamente? La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce l’intestino tenue e che può presentarsi a ogni età. Di solito si tende ad accomunare questo termine con l’intolleranza al glutine per semplificare la descrizione, ma non è un modo corretto di parlare della celiachia.

Cos’è la celiachia

Nel soggetto celiaco l’organismo reagisce a una proteina che è contenuta nel glutine, la gliadina: il glutine è presente in molti cereali (grano, orzo, farro), ma non solo. La gliadina provoca una infiammazione, influenzando l’attività dei villi intestinali e impedendo alle sostanze nutritive di essere assorbite in maniera corretta. È opinione diffusa che la celiachia sia provocata da fattori ambientali e genetici: secondo alcuni dati ufficiali, inoltre, un soggetto su 100 potrebbe essere celiaco senza che lo sappia.

I sintomi principali della celiachia

Ma come si riconosce la celiachia con certezza? I sintomi più comuni sono diversi, comunque possono variare a seconda della persona. Nei bambini possono essere sintomi indicativi i disturbi nella crescita, il calo progressivo di appetito, il vomito, il mal di stomaco, l’addome gonfio, l’affaticamento e l’irritabilità. I sintomi che si evidenziano in età adulta sono altri: può esserci un’anemia dovuta alla carenza di ferro, come anche i dolori alle articolazioni, l’artrite, l’ansia e il ciclo mestruale irregolare. La diagnosi non è quindi così semplice come si potrebbe pensare, ma la maggiore consapevolezza sottolineata prima ha aumentato l’esperienza dei medici in questo campo.

Cura e alimentazione

Per la medicina ufficiale l’unica cura per la celiachia è rappresentata da una dieta senza glutine. L’eliminazione del glutine è ovviamente fondamentale, un cambiamento di abitudini che sembra difficile, ma che può essere realizzato con i giusti accorgimenti. L’assenza del glutine non comporta alcuno squilibrio dal punto di vista nutrizionale: bisogna però prestare attenzione anche ai metodi di cottura e assicurarsi che, come avviene ad esempio nei ristoranti, un tegame non sia stato “contaminato” da un alimento che contiene glutine (il caso emblematico è quello della pasta).

Sono molti gli alimenti che sono naturalmente privi di glutine e che possono essere consumati in tutta tranquillità dai celiaci: si tratta di cereali come il mais, il riso o il grano saraceno, senza dimenticare le patate, tutti i legumi e le verdure, la frutta fresca e secca, il latte e i suoi derivati, carne, pesce, uova, zuccheri e bevande. Con i dolciumi bisogna invece prestare più attenzione, per gli amanti dei dolci abbiamo una ricetta per la pasta frolla senza glutine.

Assolutamente vietati sono i prodotti preparati con grano duro, grano tenero e germe di grano (pasta, pizza, pan grattato, ma anche crackers e grissini). Il farro non può essere consumato, come anche l’orzo, il grano kamut, il malto, l’avena e il seitan, tutti alimenti che contengono glutine.