Come conservare correttamente la carne
Da sempre la carne ha rappresentato uno degli alimenti principali per il nostro organismo, soprattutto grazie all’importante fonte di proteine. Per conservarla correttamente bisogna prestare attenzione a diversi aspetti e accorgimenti: non esiste soltanto il congelamento, ma anche altri metodi utili e che vale la pena approfondire per non farsi mai trovare impreparati.
Frigorifero
La carne riesce a mantenere abbastanza bene le sue proprietà organolettiche, a patto però che non venga mai interrotta la catena del freddo. Subito dopo l’acquisto va tenuta in frigorifero e consumata entro dodici ore. Questo tipo di conservazione può prolungare di altre otto ore la durata se l’alimento viene avvolto in uno strato di pellicola ricoperta di olio. Inoltre, si deve ricordare che i batteri tendono ad attaccare la carne quando è a temperatura ambiente.
Congelamento
Il congelamento, diverso dal surgelamento, è un altro metodo di conservazione della carne, con la temperatura che viene fatta scendere fino a 18 gradi sotto lo zero. È sufficiente riporre la carne all’interno del freezer: in questa maniera, l’acqua che può essere attaccata dai batteri si congela e i pericoli sono scongiurati. Ogni carne è ovviamente diversa, ma il congelamento permette di consumare il prodotto entro sei mesi (manzo), entro quattro mesi (carni ovine e suine) e anche più a lungo (lepre e cinghiale ad esempio).
Surgelamento
Il surgelamento è un processo di conservazione di tipo industriale e prevede che la temperatura arrivi fino a 30 gradi sotto zero. Esistono comunque dei congelatori professionali per ottenere una conservazione così lunga: la carne può durare fino a due anni se si tratta di cacciagione, mentre si scende a 16 mesi per quel che riguarda la carne di maiale e a 10 mesi per quella di pollo.
Calore
Potrà suonare strano come metodo, eppure la carne può essere conservata in maniera perfetta e igienica anche attraverso il calore. Quest’ultimo è infatti in grado di distruggere con una certa efficacia i microbi, i batteri e i microorganismi, i quali non sopportano le temperature elevate. L’esempio classico in questo caso è quello della carne i scatola che si può trovare negli scaffali di qualsiasi supermercato: il calore e la gelatina mantengono intatta la qualità del prodotto, come se fosse fresca.
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