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Occhio alla truffa del ‘finto gelato’: in molti ci cascano, con questi trucchi lo riconosci subito

Già da qualche anno, proprio in estate, si parla di truffa del ‘finto gelato’: ma di cosa parliamo? Ecco tutte le informazioni e come riconoscere quello buono.

Ci siamo finalmente, le temperature sono quasi all’estremo, molti meteorologi stanno dando i primi allarmi e bisogna ammetterlo, non c’è niente di meglio al mondo se non rinfrescarsi con un buon gelato. Specialmente dopocena, quando gli amici ci concedono una bella passeggiata insieme e facciamo tappa nella nostra gelateria preferita. Noi italiani, in materia di gelato non abbiamo eguali, usiamo sempre ingredienti freschi e genuini affinché l’esperienza al palato sia incredibile. Oppure no?

Effettivamente, già da qualche anno possiamo parlare di una vera e propria truffa del ‘finto gelato: se da una parte troviamo gelaterie che non scendono a compromessi in termini di qualità, altre preferiscono puntare su materie prime scarse, vendendo tuttavia il prodotto al pari di uno artigianale. Non parliamo soltanto di scelta tra latte, zucchero o panna, ma uso di conservanti, coloranti alimentari e quant’altro.

Grazie a una guida preziosa stilata da Gambero Rosso però, possiamo facilmente riconoscere un gelato artigianale buono, ma uno scarso e ‘finto’. Affidiamoci subito agli esperti!

La truffa del finto gelato, ecco come riconoscerla: puoi risparmiare molti soldi

Se consideriamo i prezzi medi di un gelato, l’Italia non si posiziona agli ultimi posti in termini di risparmio. Tuttavia bisogna considerare la scelta delle materie prime: panna fresca e a km 0, frutta di stagione lavorata a mano e così via. Ogni gelateria ha i propri segreti, ma qualcuno purtroppo già da qualche anno ha deciso di fare il furbetto, proponendo a un prezzo di 3/4 euro a cono, un gelato per nulla artigianale e sano in termini di qualità. Come possiamo quindi evitare la truffa del finto gelato?

Gambero Rosso ci ha fornito alcuni preziosi consigli, merito di ricerca, ma soprattutto assaggio in prima persona da parte degli esperti. Ecco cosa ne è venuto fuori:

Anche l’odore del gelato deve sapere di prodotti freschi – ricette.com
  • Struttura: ovviamente la vista ci aiuta proprio all’inizio, quando entriamo in gelateria e possiamo osservare tutti i gelati esposti. Affinché risulti ottimo, il gelato non deve presentare cristalli di ghiaccio in superficie né tra i denti, deve presentarsi morbido ma allo stesso tempo compatto e malleabile con la paletta.
  • Colore: un pistacchio reale non sarà mai verde, un fragola vero non sarà mai del tutto rosa. Affidiamoci al colore per capire se quel gelato abbia al suo interno dei coloranti alimentari. Spesso i gusti alla frutta vengono colorati per renderli alla vista più appetibili, tuttavia, nonostante l’uso di coloranti alimentari di qualità non sia un pericolo per la salute, un gelato artigianale ‘sincero‘ non ne userà mai. Anche il grado di lucidità permette di aiutarci, se presenta una patina lucida al di sopra, evitiamo di mangiarlo.
  • Gusto: e ora arriviamo alla parte più importante. Il sapore del gelato, nonostante debba prevedere una certa omogeneità, deve ‘sapere‘ di cose buone, cose fresche. Quindi bisogna percepire il latte o la panna fresca, il gusto di un buon cioccolato o di una frutta fresca, come fosse appena sbucciata. Se percepiamo sapori falsi, che non corrispondono al reale gusto del gelato scelto, con ogni probabilità quella gelateria userà aromi artificiali.

Ora che conoscete questi trucchi, avrete certamente la possibilità di adeguarvi e capire se realmente quel gelato sia degno di essere definito artigianale o meno. Condividete questo articolo anche con i vostri amici!

Cesare Orecchio

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