Presentata a Shanghai la Smart Wine Bottle
Smart Wine Bottle: è questo il nome dell’innovativa bottiglia presentata a Shanghai da Diageo, colosso britannico attivo nel mercato degli alcolici. Non si tratta di un semplice contenitore, ma di uno strumento in grado di fornire informazioni preziose sul vino che è presente all’interno e di contribuire alla lotta alla contraffazione enologica, visto che sono stati inseriti dei sensori elettronici molto sottili che riconoscono l’autenticità della bevanda.
Non è la prima volta che viene presentata una etichetta parlante che promette di sfruttare al massimo la tecnologia per commercializzare soltanto vino autentico. Questa bottiglia rappresenta però qualcosa di diverso. In effetti, come è emerso nel corso del Mobile World Congress, la contraffazione è un fenomeno preoccupante e fin troppo radicato in Cina, dunque c’era bisogno di una novità del genere.
La Diageo ha utilizzato una tecnologia già sperimentata con un whisky, meglio nota come “Thinfilm Open Sense”. In pratica, i sensori elettronici mettono a disposizione una serie di servizi: ad esempio, si può capire se la bottiglia è stata già aperta o meno, ma anche il punto esatto della filiera distribuita in cui è giunta. Inoltre, grazie agli appositi scanner che si potranno effettuare con gli smartphone, i marchi offriranno una serie di informazioni utili e preziosi ai clienti.
Le innovazioni non finiscono qui però. La Smart Bottle è capace di raccogliere dati sullo stato del prodotto una volta aperta e degli appositi strumenti di identificazione daranno la possibilità ai produttori di tracciare e autenticare il vino, persino in caso di assenza di sigilli di fabbrica. Che cosa vuol dire tutto questo? Gli eventuali contraffattori che avessero intenzione di versare nelle bottiglie altro vino rispetto a quello che ci dovrebbe essere non avrebbero vita facile e si capirebbe subito che c’è qualcosa che non va.
Soltanto in Cina la metà del mercato è a rischio, quindi si è deciso di passare alle maniere “forti”. I primi test andranno a coinvolgere le bottiglie di una compagnia australiana con proprietà cinese, Ferngrove Wine Group: si tratta di un’azienda che è specializzata soprattutto nei premium wine, un termine che viene usato negli Stati Uniti per descrivere una classificazione di qualità superiore del vino rispetto ai vini bevuti quotidianamente.
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